Indiani d’America: origini di un popolotorna indietro
Andare a ritroso negli anni e risalire all’origine dei popoli nativi americani è un viaggio molto interessante da intraprendere per conoscere la storia e la cultura degli indiani d’America.
I primi insediamenti di quelli comunemente conosciuti come Pellerossa risalgono agli stanziamenti dei popoli provenienti dalla Mongolia oltre 20mila anni fa, attraverso quello che oggi è chiamato stretto di Bering.
Le tribù di indiani d’America quindi cominciarono a popolare il nuovo continente moltissimo tempo fa, e allo sbarco di Cristoforo Colombo nel 1492 sulle coste del nuovo mondo iniziò un duro periodo per i nativi. Infatti la colonizzazione spietata di quelle terre mise a rischio la sopravvivenza degli indigeni, i quali furono costretti a rifugiarsi dopo sanguinose battaglie, nelle riserve, porzioni di terreni a loro dedicate, dove diedero vita ad un bagaglio di usanze e tradizioni ancora oggi molto affascinanti.
La vita nelle tribù degli indiani d’America
Nell’ordine gerarchico degli indiani d’America, si contavano dagli albori oltre 250 tribù, sparse da nord a sud nella parte settentrionale del continente americano. Tra le più note ricordiamo: Apache, Sioux, Mohicani, Cheyenne e Navajo. La lista però è molto più lunga e l’organizzazione all’interno di ogni tribù ben definita.
Al comando vi era sempre un capo, che distribuiva i compiti che ogni membro della tribù doveva rispettare ed eseguire. Anche donne e bambini erano inclusi nelle attività: alle donne spettava il compito di allestire il tepee, la tipica abitazione a tenda, e di cucinare e prendersi cura della famiglia. Gli uomini andavano a caccia e procacciavano il cibo mentre agli anziani era demandato il compito di trasmettere i valori e l’educazione ai più giovani, incluso un bagaglio di conoscenze che attraversava simboli e musica propria degli indiani d’America, che ancora oggi abbiamo la fortuna di poter ascoltare e conoscere. Quando le mandrie si spostavano, anche le tribù, smontavano i loro tepee e conducevano una vita nomade al seguito del bestiame, contaminandosi di nuovi usi e conoscenze.
Usi e costumi degli indiani d’America
L’esodo costante delle tribù rese necessario un sistema di comunicazioni per la comprensione di dialetti diversi e una lingua dei segni costituì la soluzione più adatta per scambiarsi informazioni tra appartenenti a gruppi diversi. Il sistema raggiunse la massima diffusione nelle zone delle pianure.
Anche la religione risentiva particolarmente di gesti e rituali iconici: le credenze erano tante e si veneravano i totem. Ogni tribù ne aveva uno: si trattava di un palo di legno con due ali con sopra incise fattezze di animali, che rappresentavano le qualità che ogni tribù desiderava avere.
Alle credenze erano legate le celebrazioni: tra le più note, giunte fino a noi, si ricorda la Danza del Sole, perpetrata da tutte le tribù, con qualche sensibile differenza rispetto ai vari dialetti, una volta l’anno.
Si trattava di una cerimonia che avveniva nella tarda primavera o all'inizio dell'estate in cui i simboli religiosi significavano rinascita della tribù. Lunghi erano i preparativi e i festeggiamenti includevano danze, veglie funebri, digiuni, autotorture e visioni rivelatrici che si protraevano a lungo per giorni.
Religioni, misticismo, simbolismo sono gli ingredienti che ancora oggi affascinano coloro che si approcciano alla storia e al modo di vivere dei nativi americani e sulle orme dei più famosi capi indiani puoi rivivere anche tu l’atmosfera delle tribù visitando le loro terre con Xplore America.